
Si dice Anni ’50 e si pensa subito ( perlomeno io…) alle favolose Pin-up e a Marilyn Monroe che hanno segnato il passaggio esplosivo della donna come “oggetto “ di bellezza e di femminilità!!! . Bellezze cariche di pura e ingenua sensualità, con un look che riscopriva ed evidenziava le morbidi curve simbolo di femminilità,. Gli anni '50 riportano in vita la moda in tutto il suo splendore.
Il mondo è travolto dall'incredibile ciclone del "New Look" dello stilista francese Christian Dior e Parigi, diventa la capitale della moda.
La linea della moda femminile cerca di richiamare le curve della donna con abiti che scoprono le spalle ed hanno ampie scollature per mettere in risalto il seno. La vita ritorna ad essere sottilissima e le gonne sono voluminose e gonfie.
Sul finire degli anni ’50 arriva in tutte le sale da ballo il rock’n’roll che segna una nuova moda: gonna larga e reggicalze per lei e brillantina per lui.
Il mondo è travolto dall'incredibile ciclone del "New Look" dello stilista francese Christian Dior e Parigi, diventa la capitale della moda.
La linea della moda femminile cerca di richiamare le curve della donna con abiti che scoprono le spalle ed hanno ampie scollature per mettere in risalto il seno. La vita ritorna ad essere sottilissima e le gonne sono voluminose e gonfie.
Sul finire degli anni ’50 arriva in tutte le sale da ballo il rock’n’roll che segna una nuova moda: gonna larga e reggicalze per lei e brillantina per lui.
Negli anni ’60 c’è una grande novità per la moda femminile, nasce infatti la minigonna, disegnata dalla stilista Mary Quant.
Protagonista assoluta è dunque la minigonna, o comunque i mini vestitini.
Con l’arrivo della minigonna si diffondono anche i collant prodotti in ogni tonalità di colore.
Anche la biancheria intima si riduce quindi al minimo, e le calze sono sostituite da questi collant colorati.
La donna proposta sulle passerelle è la famosa Twiggy, ragazza pelle e ossa.
La pop-art influisce sulla realizzazione dei motivi fantasia sui mini-abiti e il colore torna ad esplodere.
I capelli si portano lunghi e lisci.
I jeans sono diffusissimi e la moda diventa sempre più unisex.
In questi anni, alla alta moda, si contrappone una moda che non viene più dalle sartorie, ma dalla strada, e l'etnico domina su tutto: gli hippies sono i primi a rifiutare il consumismo e indossano giacche di camoscio, bandane e collane di perline. La libertà morale e sessuale veicolata dagli hippies (“fate l’amore non fate la guerra”) determina un grosso calo nell’uso della biancheria intima.
Protagonista assoluta è dunque la minigonna, o comunque i mini vestitini.
Con l’arrivo della minigonna si diffondono anche i collant prodotti in ogni tonalità di colore.
Anche la biancheria intima si riduce quindi al minimo, e le calze sono sostituite da questi collant colorati.
La donna proposta sulle passerelle è la famosa Twiggy, ragazza pelle e ossa.
La pop-art influisce sulla realizzazione dei motivi fantasia sui mini-abiti e il colore torna ad esplodere.
I capelli si portano lunghi e lisci.
I jeans sono diffusissimi e la moda diventa sempre più unisex.
In questi anni, alla alta moda, si contrappone una moda che non viene più dalle sartorie, ma dalla strada, e l'etnico domina su tutto: gli hippies sono i primi a rifiutare il consumismo e indossano giacche di camoscio, bandane e collane di perline. La libertà morale e sessuale veicolata dagli hippies (“fate l’amore non fate la guerra”) determina un grosso calo nell’uso della biancheria intima.


Innanzi tutto occorre tener
presente che il periodo che genericamente chiamiamo “anni 50” potrebbe andare
dalla fine della seconda guerra mondiale , fino al 1963, anno in cui i Beatles
avviarono ala seconda grande rivoluzione musicale. Quei quindici anni furono
cruciali nella storia di tutta la musica e non solo del Rock. Certo , l’avvento
del rock’n roll fu la più grande rivoluzione vissuta della musica giovane, ma
tutte le note che uscivano in quel periodo dalle radio e dalla neonata TV
avevano Qualcosa di elettrizzante.
Pensiamo al Jazz che vide
in questo periodo il debutto di musicisti fondamentali per gli anni a venire
come Miles Davis,Lionel Hampton o Woody Herman, alla colorata esplosione
di suoni latino americani di Perez Prado, Herry Belafonte, Xavier Cugat o
Tito Puente, alle suadenti melodie di Cole Porter ,Pat Boone, Nat
King Kole, e dell’eterno Frank Sinatra, ai terminati dei Platters,
alle chitarre di Duane Eddy al country di Jonny Cash o Conway Twitty.
E, ancora al rithm'n blues di Sam Coke, Ray Charles o
Ben E king o al blues di Bo Didley, John Lee Hooker e Muddy Waters,
ai grandi musical (“Tutti insieme appassionatamente”, “West Side story” e “Il
re ed io”) …..
Insomma, non solo il rock’n
roll di Bill Halley, Little Richard, Chuck Barry o Jerry Lee Lewis
come si vede.
E tutto questo solo in
America , ma anche nella vecchia Europa si respirava aria di
rinnovamento.
La Francia Teneva a
battesimo musicisti che avrebbero insegnato al mondo come coniugare melodia e
testi importanti (Charles Trenet,Boris Vian,Charles aznavour, Gilbrt
Becaud), accanto a grandi interpreti ( Edith Piaf, Juliette Greco); in Germania
Kurt weill e Berthold Brecht proponevano un modo nuovo di fare musica e teatro;
in Inghilterra il genere ritmato “skiffle” e artisti come Cliff richard, Lonnie
donegan, Bob Cort o i Tornados (Comunque grandi debitori, alla , musica
d’oltreoceano) Stavano preparando la strada alla venuta dei Beatles.
L’Italia che stava
faticosamente riprendendosi dal disastroso sito bellico e che solo dopo alcuni
anni avrebbe vissuto il proprio Boom economico, cercava una propria identità
musicale.
La fine della guerra aveva portato
nel nostro paese i soldati Americani e la loro musica, i V disc e le
trasmissioni dell’America Forces Network, ma da tutte queste novità non nascerà
immediatamente qualche cosa di nuovo, I vari Achille Togliani, Giorgio Consolini,
Nilla Pizzi o Carla Boni, fin troppo rispettosi della tradizione , proseguivano
la tranquilla strada di musica leggera ,
cantata con garbo ed impostazione lirica.
Certo la fine del ventennio
e con esso dell’autarchia aveva portato in auge l swing di Natalino Otto,
Fred Buscagliene e dell’orchestra di Gorni Kramer.
Mi viene solo da dire …..Evviva gli anni
50!!!!
(ringraziamo per
alcuni spunti Moda donna e società di Claudia della Bona e
a Barzi.com)
Miss Satine

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