martedì 1 aprile 2014

La Setta e la lettera Scarlatta



( tratto da wikipedia)
 La Setta (dal latino secta, da sequi, seguire, seguire una direzione, e da secare, tagliare, disconnettere) indica un gruppo di persone che segue una dottrina religiosa, filosofica o politica che, per particolari aspetti dottrinali o pratici, si discosta da una dottrina preesistente già diffusa e affermata

In passato poteva indicare una scuola di pensiero all'interno di una religione, senza che fosse eterodossa o che entrasse in conflitto con altre scuole. In seguito il termine assunse una connotazione dispregiativa, ricercata dalla religione dominante, per indicare gruppi minoritari che contestavano la sua autorità dottrinale e interpretativa.
Interpretazione personale per la parola Setta..
Gruppo di persone non in accordo tra loro ma unite dal solo obbiettivo di denigrare, offuscare e praticare l’autoesaltazione!!!
La lettera scarlatta (The Scarlet Letter), pubblicato nel 1850, è un classico della letteratura statunitense scritto da Nathaniel Hawthorne. Ambientato nel New England puritano nel XVII secolo, il romanzo racconta la storia di Hester Prynne che, dopo aver commesso adulterio, ha una figlia di cui si rifiuta di rivelare il padre, lottando per crearsi una nuova vita di pentimento e dignità. Nell'insieme, Hawthorne esplora i temi della grazia, della legalità e della colpa.

La protagonista viene processata per aver peccato di adulterio. Hester  infatti ha dato alla luce una bambina, Pearl, nonostante il marito sia assente da anni dalla città. Oltre al pubblico ludibrio, Hester deve sottostare a un'altra pena per la sua colpa: deve portare sul petto una A scarlatta (che sta per "Adultera"), diventando così la pecora nera della comunità puritana, assai poco incline al perdono e alla comprensione. L'autore indugia sui discorsi delle comari, alcune delle quali vorrebbero che Hester venisse uccisa, in quanto la pena per l'adulterio, sarebbe la morte.
La mia personale interpretazione della lettera scarlatta: Colei o colui che non ha aderito a regole e compromessi  dettati dalla setta, quindi additato e giudicato “Indegno “ dalla setta stessa!!

Voi vi chiederete ma perché mai hai questi pensieracci sul mondo in cui vivo sul mondo burlesque? che d’altro canto e parte integrante della mia vita? La risposta è semplicissima, pur amando il burlesque non mi sento parte del sistema che vi gira intorno!.  Non facente parte di nessuna setta e quindi essendo al di fuori dal "subdolo e peccaminoso" circuito, non avendo pertanto nessuno a cui leccare il culo, nessuno da servire, oppure nessuno da farmi amico/a, spolverando quotidianamente la mia preziosa “Lettera scarlatta”  vedo la situazione in maniera trasparente e abbastanza obbiettiva e ve la racconto senza filtri di alcun tipo.
Per farvi capire meglio il mio status, il mio punto di vista, immaginatemi  in una fiaba ...
C'era una volta una piccola donzella dalla chioma color oro, gentile e sorridente con la maggior parte delle persone che conosceva, ma aimè ella era portatrice di una denigrante e scottante lettera scarlatta sul petto, per questo preferiva  vivere in solitudine distante  dall sua cittadella chiamata Burlesque e dai suoi abitanti. Spesso la donzella si affacciava alla sua piccola finestrella  con vista sulla cittadella e da li scorgeva i suoi abitanti i  "Burlesquesi".  Dalla sua finestra il panorama e impressionante, fiori e colori e deliziose note di musica swing arrivano dalla cittadella. Ma la fanciulla preferiva restare nella sua piccola casa e nel suo piccolo prato fiorito, poichè da li si  respira un aria un po’ più pulita, anche se spesso un  tanfo acido e rancido arrivava dalla cittadella  fino al suo davanzale, allora la donzella  nel cercar di scorgerne la causa  spinge lo sguardo un pò più in là. Cosa vede? Un gruppo di persone che non si amano, quasi non si guardano ma si scrutano..  cercando di carpire il pensiero o l’essenza dell’altro, vede ancora donne smarrite in cerca di attenzioni, che si circondano di piccole seguaci fragili e spoglie per aumentare la propria autostima, vede ancora donnine senza arte ne parte che si accostano dietro l’ombra delle Matrone, di cui  seguono orme e passi, rimanendo in religiosa sottomissione e all’occorrenza  decantando le grazie ricevute. Vede ancora gruppi di Cortigiane che organizzano incontri per riaffermare il loro potere ma soprattutto per stabilire regole e riabilitare codesta  oppure annientare  la povera rivoluzionaria di turno.  Capita a volte che organizzano delle feste, cercando lo sfarzo più assoluto per poter dimostrare a tutti il proprio potere e decidendo chi può e chi non può fare parte alla riservata cerchia di eletti. In pochi sanno però che quello sfarzo ha un costo da pagare e pure salato, ma che importanza può avere, l’importante e mostrare il proprio effimero potere inanimato.
 Si radunano, ognuno cercando di mostrare la propria mercanzia, ci sono molti sorrisi,  ma in realtà pochi si divertono, sono solo mostranze per esibire le proprie piume nuove in quell’insolita passerella!.
 Molti vi partecipano per rivendicare il proprio  potere, altri per seminare un po’ di zizzanie,  c’è chi invece presidia per  adescare seguaci in cambio di frivole promesse. Insomma un po’ di tutto, c’è anche chi vi partecipa per puro scopo ludico ( ma sono una netta minoranza).
La cittadella e apparentemente tranquilla, ogni tanto si accendono fuochi che affiorando dalle viscere della terra, altre volte ci sono strane piogge acide e venti  siberiani. Spesso capita di vedere ambasciatori senza seguaci, o seguaci smarriti  in cerca di ambasciatori. Ci sono venditori di fumo, bancarelle di fiori  e merletti, enormi damigiane di vino e birra!!! Una musica  swing di sottofondo aleggia, sembra un ritmo antico che ha il sapore di una festa allegra!!!!
 Capita a volte alla fanciulla dalla lettera scarlatta  di fare  un giretto nella cittadella,  non perchè soffre la solitudine, ma ogni tanto le piace ricordare a se stessa di appartenere  a quell’insolita combriccola, seppur non ricoprendo in veste ufficiale un ruolo di rilievo (almeno così alcuni maldicenti  dicono)!!! però questo ultimo pensiero tentenna alla vista o percezione di quei mille occhi che guardano verso la sua piccola e lontana casetta,  scorge  1000 telescopi  più o meno segretamente puntati  a scrutar chissà cosa. Ella pensa " Oh si forse in fondo mi voglion bene, in segreto si prendono a cuore della mia salute, e mi osservano per poter così vigilare su di me. E poi forse e pure giusto che ci siano le lettere scarlatte come me. Come si farebbe a percepire il bene se non ci fosse anche il male?" continue ....

Miss Satine

Meritocrazia










(Tratto da Wikipedia)

La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbistica, familiare (nepotismo e in senso allargato clientelismo) o di casta economica (oligarchia).

Origine del termine

Il termine "meritocrazia" fu usato la prima volta da Michael Young nel suo libro "Rise of the Meritocracy" (1958). Il termine era destinato a un uso dispregiativo, e il suo libro era lo scenario di un futuro distopico in cui la posizione sociale di un individuo è determinata dal suo quoziente intellettivo e dallo sforzo. Nel libro, l'esistenza di un simile sistema sociale finisce per portare a una rivoluzione in cui le masse rovesciano l'élite, che è divenuta arrogante e scollegata dai sentimenti del popolo.

Malgrado la connotazione originariamente negativa del termine, molti credono che un sistema meritocratico sia un buon sistema sociale. I sostenitori della meritocrazia argomentano che un sistema meritocratico è più giusto e più produttivo degli altri sistemi, e che garantisce la fine di discriminazioni fondate su criteri arbitrari quali il sesso, la razza e le origini (o le appartenenze) sociali.

Spesso, gli oppositori del concetto di meritocrazia sostengono che caratteristiche come intelligenza e sforzo non sono misurabili con accuratezza. Perciò, dal loro punto di vista, qualsiasi attuazione della meritocrazia comporta necessariamente un alto grado di arbitrarietà ed è, di conseguenza, imperfetta.

Ecco spiegano finemente il significato stretto del termine ,il mio pensiero in merito a codesto termine è il seguente:
La meritocrazia nell’appannaggio realistico è un utopia, sempre più spesso i fattori  “bravura, preparazione, attitudine e impegno” vengono sostituiti o surclassati da esigenze ben meno nobili… quali favoritismi, servilismo, baratto, o vile lecchinaggio ( che è un gradino sotto del servilismo!!!) gruppi che si creano per spalleggiarsi a vicenda, cercando di sotterrare così coloro che magari “Meritocraticamente” meritano un posto d’onore in prima fila, ma che vengono retrocessi oppure ignorati per cercare di offuscarne il naturale bagliore!
 

Conosco pseudo professionisti che magari sono arrivati  a ricoprire ruoli di rilievo soltanto per avere avuto il parente o fidanzato o amico o amica, il personaggio tal dei tali che li ha indirettamente o con il super direttissimo introdotti nel canale di prima fila!!! Barattando in cambio un pezzo di anima o ancor più  donandosi  magari sotto le lenzuola di un letto a 2 piazze, ( ma va bene anche in auto all’occorrenza!).  Alla faccia della Meritocrazia, una vera merda…
 








In molti settori funziona ancora così, soprattutto nella politica e  nel colorato mondo dello spettacolo!!!
A conti fatti se osservi bene  i così detti “IMMEROCRATICI*”  ( mi sono avvalsa della facoltà di coniare un nuovo termine)  ti rendi conto che non hanno quasi nulla da offrire , che non ti trasmettono alcuna emozione, ma che sono li a brillare di luce indiretta, sventagliando meriti oggettivamente “Inesistenti”, atteggiandosi da guru dal verbo imprescindibile, con annessi seguaci ipocritamente servili, pronti in assoluto segreto a sventrarne le carni ancora rosse e vive. Il disgusto!
Ma non temete o voi che invece siete rimasti fedeli a voi e soltanto a voi stessi… o voi  consapevoli di avere qualcosa ancora da dare o  che probabilmente  avete ancora  qualcosa da dire, o  voi che avete  con fatica studiato, lottato, provato, pianto e che un passo alla volta avete raggiunto i vostri piccoli  reali e sudati obbiettivi, allora dico a voi…non crollate , non abbattetevi, non temete, prima o poi la Meritocrazia premierà i vostri sforzi e come disse una saggia ragazza di nome “Mia” dopo la faticosa salita ..il panorama è fantastico, godetevelo!!!

*Immerocratici: coloro che ricoprono un ruolo non avendone il potenziale, ottenuto non meritandone il riconoscimento.
Miss Satine